Nel terzo incontro degli Environment Deputies (EDM), la membership ha discusso della necessità di far pervenire finanziamenti adeguati alle attività che tutelano la natura e privilegiano lo sviluppo sostenibile delle economie mondiali.
24 Giugno 2021
Nel terzo incontro degli Environment Deputies (EDM), la membership ha discusso della necessità di far pervenire finanziamenti adeguati alle attività che tutelano la natura e privilegiano lo sviluppo sostenibile delle economie mondiali.
Investire nella natura rappresenta un’opportunità per la creazione di posti di lavoro e per accelerare verso una crescita economica sostenibile. Queste opportunità recheranno benefici in modo particolare agli stati ed alle organizzazioni che avranno sviluppato la conoscenza, le abilità e la capacità per realizzarle.
Le decisioni che orientano gli investimenti pubblici e privati sembrano ancora non considerare pienamente la natura e di conseguenza questi investimenti sono al momento inadeguati, anche se i rischi ambientali e climatici vengono ormai costantemente considerati come i principali rischi che l’economia globale dovrà affrontare (WEF 2021)
Una forte leadership da parte del G20, attraverso ambiziose azioni a livello nazionale e attraverso la cooperazione internazionale, è cruciale per affrontare con efficacia le molteplici crisi interconnesse che dobbiamo affrontare: perdita di biodiversità, cambiamento climatico, nuove malattie infettive e i loro impatti sulla salute delle popolazioni e sulle economie globali.
Il Finance Track del G20 sta affrontando queste sfide. Ad esempio il gruppo di lavoro sulla Finanza Sostenibile (SFWG), recentemente costituito, conferma che l’allineamento dei flussi finanziari verso una crescita sostenibile è un aspetto centrale dell’agenda del foro.
In linea con le attività del SFWG, i delegati EDM hanno quindi discusso delle azioni necessarie ad accelerare il riposizionamento dei flussi finanziari a tutela della natura. I ministri dell’ambiente e della transizione ecologica dei G20 hanno un ruolo centrale per contribuire al raggiungimento di questo obiettivo.
I delegati G20 hanno analizzato i nuovi sviluppi nel settore tra questi la necessità di sviluppare ed applicare uno standard Nature-Positive, equivalente allo standard Net Zero relativo agli aspetti climatici. Ma hanno anche esaminato le interconnessioni tra finanza per il clima e finanza per la biodiversità per preparare materiali e riflessioni che possano essere prese in considerazione dal SFWG. Questo con l’obiettivo di realizzare sinergie tra un possibile focus sulla natura e l’attuale approccio focalizzato sulla finanza per il clima.
Al momento le stime sui flussi finanziari, provenienti da tutte le fonti, per la conservazione, l’utilizzo sostenibile e il recupero della biodiversità oscillano tra i 78 e i 143 miliardi di dollari per anno (OECD, 2020).
La nuova analisi dello State of Finance for Nature (UNEP et al. 2021) presentata in occasione dell’incontro con un focus sui Paesi G20, conferma che la finanza per le “Nature based Solutions” ad oggi ammonta a circa 132 miliardi di dollari l’anno.
Le stime sui flussi finanziari che saranno necessari in futuro variano, ma indicano tutte la necessità di una trasformazione sostanziale. Gli investimenti dovranno essere per lo meno triplicati entro il 2030.
Ad esempio, il rapporto State of Finance for Nature stima che gli investimenti dovranno raggiungere i 536 miliardi di dollari ogni anno fino al 2050 per centrare i nostri obiettivi di conservazione della biodiversità e lotta al degrado del suolo e al cambiamento climatico.
Il futuro è tutto da costruire. Le scelte compiute dai Paesi del G20 determineranno quali fonti potenziali di finanziamento verranno incoraggiate.
I ministri G20 responsabili della transizione ambientale ed ecologica possono contribuire allo sviluppo del necessario aumento dei flussi finanziari da fonti private e pubbliche sostenendo le iniziative esistenti e portando avanti a livello nazionale il dibattito sulla necessità di creare le condizioni che consentano lo sviluppo di questi nuovi flussi.
I delegati dell’EDM continueranno a lavorare su questi aspetti cruciali organizzando una serie di workshop – con il supporto del Centro UNDP di Roma – e con il dialogo tra i gruppi EDM e SFWG.