In linea con i suoi pilastri People, Planet and Prosperity, la Presidenza italiana del G20 ha previsto cinque incontri sui temi ambientali per preparare il vertice del 22 luglio 2021 dei ministri dei governi del G20 preposti alle politiche per l'ambiente, in sinergia con il vertice dei ministri competenti in materia di clima ed energia che avrà luogo il giorno seguente.
26 Marzo 2021
In linea con i suoi pilastri People, Planet and Prosperity, la Presidenza italiana del G20 ha previsto cinque incontri sui temi ambientali per preparare il vertice del 22 luglio 2021 dei ministri dei governi del G20 preposti alle politiche per l’ambiente, in sinergia con il vertice dei ministri competenti in materia di clima ed energia che avrà luogo il giorno seguente.
Il primo di questi incontri preparatori si è tenuto in modalità virtuale il 24 marzo scorso e ha visto la partecipazione dei delegati degli Stati membri del G20, e di ulteriori paesi invitati dalla Presidenza, oltre che rappresentanti di organizzazioni internazionali come UNCCD, UNEP, UNESCO, FAO, UNDP, OECD, IFAD, UNIDO e di altre organizzazioni chiave come l’IUCN e il WWF per conto della piattaforma delle organizzazioni della società civile (cd C20).
Preceduta da diverse riunioni preparatorie, la sessione si è concentrata sui risultati che il G20 intende portare e su sollecitazioni proposte dalla Presidenza rispetto ai temi legati al primo asse del G20 ambiente, ovvero biodiversità, protezione della natura, ripristino degli ecosistemi e del suolo, uso sostenibile dell’acqua.
Presieduto dal Ministero per la Transizione Ecologica con il contributo dell’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), la sessione di lavoro è stata arricchita da contributi e interventi assicurati da rappresentanti del Segretariato UNCCD, del Settore Scienze naturali dell’UNESCO e dal suo centro “World Water Assessment Programme” con sede a Perugia. L’UNESCO ha anche presentato la sua “Rete internazionale di esperti ambientali”, un’iniziativa lanciata a dicembre 2020 con il sostegno dell’Italia, aperta ad altri paesi come donatori, ed intesa a migliorare il supporto tecnico e la formazione aree protette e territori naturali designati dall’UNESCO come i siti Patrimonio Mondiale, i Geoparchi e le Riserve della Biosfera.
I delegati del G20 hanno discusso l’approccio integrato proposto per affrontare perdita di biodiversità e mitigare gli effetti del cambiamento climatico attraverso le soluzioni basate sulla natura (NBS) e basandosi su solidi elementi scientifici con l’obiettivo di avanzare anche a favore degli obiettivi di conservazione del decennio che saranno adottati a ottobre nell’ambito del Quadro Globale per la Biodiversità Post-2020 della Convenzione sulla diversità biologica. I partecipanti hanno riconosciuto l’interrelazione esistente tra perdita di biodiversità e cambiamento climatico, e la connessione tra degrado degli ecosistemi e sviluppo di pandemie, ed hanno discusso su nuove proposte per combattere disboscamento e commercio illegale di fauna selvatica e rafforzare il ruolo delle aree protette e delle rispettive comunità.
Anche in linea con il lancio del Decennio delle Nazioni Unite sul ripristino degli ecosistemi nel 2021, i delegati hanno espresso il loro generale sostegno all’obiettivo di raggiungere la “Neutralità del degrado del suolo”, al fine di ottenere effetti sociali ed economici positivi derivanti dal raggiungimento di questo obiettivo da parte di 2030.
Molti delegati hanno espresso apprezzamento per l’inserimento di una specifica sessione sul tema dell’uso sostenibile dell’acqua nell’ambito del tema Ambiente e richiesto di voler continuare il dialogo sulle acque già avviato nel 2020 su iniziativa dell’Arabia Saudita. Grande attenzione è infatti stata registrata sul tema della tutela e dell’uso sostenibile delle risorse idriche, essenziali per gli ecosistemi e lo sviluppo socio-economico, con l’ottica di migliorarne la gestione per renderla adattiva, sostenibile e inclusiva, anche in chiave transfrontaliera e regionale, per la protezione delle funzioni degli ecosistemi , lo sviluppo sostenibile, e l’accesso universale ed equo all’acqua potabile e per uso igienico.