Il risultato dell'HLPC convergerà in un documento finale, indirizzato alla Presidenza del G20, su 3 temi interconnessi: I diritti delle donne; la salute globale; lo sviluppo sostenibile.
1 Luglio 2021
La pandemia da Covid-19, come tutte le pandemie, ha avuto un impatto di genere esacerbando, al contempo, le vulnerabilità e le discriminazioni preesistenti con conseguenze dannose per la salute e i diritti delle donne e delle ragazze in tutte le loro diversità, soprattutto per quanto riguarda i diritti sessuali e riproduttivi. Il Covid-19 ha anche evidenziato la necessità di sviluppare approcci che tengano conto dell’interdipendenza tra settori, come ad esempio l’approccio One Health in medicina, che considera in una prospettiva unitaria la salute umana, animale e ambientale, o l’importanza della medicina di genere ma anche l’interdipendenza tra Paesi. Il dibattito sulla sospensione dei brevetti dei vaccini per affrontare la pandemia è collegata proprio al fatto che il virus non ha confini. La pandemia ha posto al centro dell’interesse internazionale il diritto alla salute ma anche l’importanza di raggiungere la parità di genere, così come indicato anche nell’Agenda 2030.
Per riflettere su questo, il Gruppo informale di parlamentari “Salute globale diritti delle donne” in collaborazione con EPF (European Parliamentary Forum on Sexual and Reproductive Rights), la GPA (Global Parliamentary Alliance) e AIDOS (Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo), nell’ambito della Presidenza italiana del G20, ha organizzato una High Level Parliamentary Consultation (HLPC) dal titolo “Placing Gender back at the centre of Global Health and Development Policies”. L’iniziativa ha riunito i parlamentari di molti paesi, anche del G20, al fine di elaborare raccomandazioni su come le donne e le ragazze possano essere al centro dei futuri piani di ripresa. Presenti per il gruppo informale: Lia Quartapelle, Chiara Gribaudo, Maria Edera Spadoni, Valeria Valente e Valeria Fedeli.
La Consultazione ha avuto il patrocinio della Presidenza del G20, del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati; ha visto la partecipazione di UNFPA e di Family Planning 2030, si è sviluppata online in due webinar, il 22 e il 25 giugno.
Il risultato dell’HLPC convergerà in un documento finale, indirizzato alla Presidenza del G20, su 3 temi interconnessi. I diritti delle donne, poiché la pandemia rischia di far retrocedere decenni di progressi sull’uguaglianza di genere; la salute globale che la pandemia ha portato all’attenzione come bene comune e non può non includere la salute sessuale e riproduttiva delle donne e delle ragazze; lo sviluppo sostenibile che l’emergenza da Covid-19 ha compromesso e necessita di finanziamenti certi e duraturi.
Dai lavori è emersa l’importanza di agire per promuovere la parità di genere ovunque e di mettere le donne e le ragazze al centro delle politiche per il loro ruolo trasformativo di agenti di cambiamento. Questo a partire dalla salute; si dovrà quindi garantire l’offerta e promuovere l’accesso universale ai servizi per la salute sessuale e riproduttiva, sostenere la medicina di genere, definire un impegno concreto per contrastare ogni forma di violenza di genere (anche le pratiche dannose) e tener conto di queste problematiche in ogni contesto, compreso quello migratorio e umanitario.
Sono stati ripensati i diritti di donne e ragazze a partire dai luoghi nei quali vivono, spesso difficili e violenti. Per questo, vi è stato l’invito a ripensare le città come beni comuni, che necessitano di politiche urbane, che considerino i bisogni di donne e ragazze e siano improntate alla sostenibilità e all’inclusività per tutti e tutte.
Fondamentale è il lavoro che resta ancora da fare ovunque per contrastare gli stereotipi di genere, la necessità di avviare programmi per l’educazione delle bambine e delle ragazze dalla scuola primaria fino alle università facendo attenzione alla loro partecipazione nelle discipline STEM così come nei processi di digitalizzazione, non solo come utenti ma anche come agenti di cambiamento. Da qui il ruolo fondamentale che ha la scienza e l’importanza che questa sia partecipata e non neutra.
Altro impegno emerso dai lavori è quello di garantire risorse finanziarie per promuovere la parità di genere, come obiettivo principale di programmi e progetti in tutti i Paesi, e attraverso i fondi dell’aiuto pubblico allo sviluppo. I recenti tagli ai finanziamenti, previsti in alcuni Paesi, preoccupano molto per l’impatto che avranno sulla vita di donne e ragazze.
Non poteva mancare una riflessione sull’empowerment economico con un richiamo alla necessità e alla volontà di riconoscere e valorizzare il lavoro di cura come componente fondamentale della riproduzione sociale, adottando politiche pubbliche che sgravino le donne da un’ingiusta distribuzione del carico del lavoro di cura e favorendo l’empowerment economico di donne e ragazze, le più colpite dalla pandemia.
Trasversale alle sessioni tematiche, è stata la necessità di favorire la partecipazione delle donne e delle ragazze ai processi decisionali, cruciale per una politica proiettata al futuro.