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L’Università Lumsa riflette sulle priorità della presidenza italiana del G20

23 Aprile 2021

L’Università Lumsa riflette sulle priorità della presidenza italiana del G20

Il 12 aprile 2021 si è tenuta una conferenza con gli studenti della Facoltà di Scienze Politiche e Internazionali dell’Università LUMSA di Roma, con la partecipazione del Consigliere d’Ambasciata Fausto Panebianco, coordinatore dell’Ufficio Sherpa G7 e G20 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

L’incontro, finalizzato a riflettere sulle priorità della Presidenza italiana del G20, si inserisce nel ciclo di seminari “Politics and Policy LUMSA Colloquia”, un’iniziativa dell’Università romana in funzione dell’avviamento del nuovo corso di Laurea magistrale in Politiche, Amministrazioni e Innovazione, rivolto a fornire una formazione di eccellenza per incarichi di responsabilità all’interno di istituzioni, associazioni e organizzazioni, per affrontare le attuali sfide socio-politiche ed intergenerazionali.

Il fil rouge di questi dialoghi è riflettere sulle trasformazioni socio-politiche in corso, analizzando i diversi percorsi delle scelte politiche e dei processi decisionali relativi alle dinamiche economiche e sociali attuali. In questa prospettiva, il dibattito relativo alle priorità della Presidenza italiana del G20, con la presenza del Consigliere Panebianco, ha contribuito alla realizzazione di questo ambizioso tentativo.

La Presidenza italiana del G20 ha posto grandi ambizioni alla base del suo programma di azione, a partire dai tre pilastri di cui si fa carico: People, Planet e Prosperity, mentre il tema della Salute rimane, per ovvie ragioni, presente come centrale e trasversale nelle varie aree.

“Nessun modello di crescita economica può prescindere dal fare riferimento al valore della persona, alla tutela del pianeta e alla lotta contro i cambiamenti climatici”: così il Consigliere Panebianco ha presentato gli elementi che costituiscono i tre pilastri e i grandi temi di cui si occuperanno i rappresentanti dei Paesi del G20.

In particolare, People rispecchia la lotta alla povertà e alle diseguaglianze, non solo all’interno delle nostre società (citando il fatto che le donne, i giovani e i lavoratori precari siano stati alcuni fra i più colpiti dalla crisi attuale), ma anche nei rapporti con i paesi più vulnerabili (vi sarà un focus in particolare sull’Africa e sull’utilizzo dei “diritti speciali di prelievo” del Fondo Monetario internazionale). Planet ha come scopo principale quello di fornire gli elementi necessari allo sviluppo di società “open minded”, che facciano della sfida climatico-ambientale una sfida esistenziale. Panebianco, riallacciandosi al doveroso uso sempre più frequente di energie rinnovabili, ha fatto riferimento alla biodiversità: ciò che è di estrema importanza è pensare a come alimentare la biodiversità e non solo a come tutelarla.

La lotta alle disuguaglianze collega direttamente People Prosperity, ponendosi a monte della digitalizzazione e delle precarietà che quest’ultima ha anche prodotto nella società (l’accesso universale ad internet è, proprio per questo, uno dei temi che la nostra presidenza intende perseguire).

L’eguaglianza riguarda le persone ma anche le imprese: le piccole e medie imprese, infatti, molto spesso hanno problemi di accesso alle catene globali del valore e ai meccanismi di finanziamento che favoriscono l’accesso ai mercati.

Al tema delle imprese si è riferito il primo intervento sollevato nel dibattito, mirato alla tematica della tassazione internazionale.

Quanto è complesso raggiungere soluzioni di compromesso in sede di confronto internazionale? Il secondo intervento del dibattito ha fatto riferimento ai temi più attuali dell’agenda internazionale.

Due interventi davanti ai quali il Consigliere Panebianco si è mostrato diplomatico e ottimista, convinto della scelta della presidenza italiana di perseguire i propri obiettivi e mantenere alti i temi di discussione nell’agenda del G20, nonché della grande esperienza delle nostre Autorità per affrontare ostacoli che possono apparire insuperabili e raggiungere accordi favorevoli alle parti.

Un ulteriore tema sollevato durante l’incontro ha riguardato la partecipazione degli attori sociali alle decisioni del G20. La presidenza italiana di quest’anno è ancor più interessante se osservata ad esempio nel contesto europeo. In Europa, infatti, come in altre parti del mondo, è presente una cultura del dialogo sociale tale che gli attori istituzionali promuovono costantemente il confronto tra gli attori sociali e le istituzioni politiche. Alla luce di queste riflessioni ci si è interrogati se sia pensabile una più forte partecipazione degli attori sociali ai processi di formazione delle decisioni del G20 oppure se il dialogo sociale sarà relegato ad un ambito marginale del dibattito. Incoraggiante la risposta del Consigliere Panebianco, il quale ritiene che la capacità da parte della Presidenza e dei governi di confrontarsi con gli attori sociali dipende da quanto, giorno per giorno, ci si dedichi alla costruzione di un dialogo concreto.

“Con questa iniziativa ci candidiamo come Università a collaborare con il “Think 20”, engagement group che dovrà avere continuità anche oltre l’esperienza della presidenza italiana. Abbiamo l’obiettivo di costruire, in corsi universitari specifici, spazi dedicati all’approfondimento dei contenuti delle Organizzazioni della società civile e del loro coinvolgimento nella “governance globale”, attraverso la consultazione o la partecipazione diretta negli scenari delle istituzioni internazionali”- ha concluso in sintonia con il Coordinatore dell’Ufficio Sherpa del G20 il prof. Giuseppe Iuliano, moderatore della conferenza, che ha sottolineato il ruolo importante che dovranno avere anche in futuro i Centri di ricerca nella definizione delle strategie e delle decisioni dei Vertici del G20.